Estaba hasta el mismísimo

Eccoci qua, per la prima volta nella nostra vita, bloccati a casa, senza poter uscire, senza poterci abbracciare, brutti ed imbruttiti dal tempo che sembra scandire la nostra esistenza in slow motion. Tutto ciò che prima davamo per scontato, non é più poi così scontato. É rimasto congelato in un mondo parallelo. Messo in pausa. Posticipato senza sapere quando potremo cliccare il tasto RESUME. Andare a fare un lavoro che ti piace, portare a spasso il cane, bere le birrette con gli amici e baciare i genitori era parte della nostra quotidianità. Forse non la mia, ma questa e’ un’altra storia. Eccoci che sembriamo tutti disperarci per tutto questo tempo a disposizione. Rinchiusi in un appartamento. Io no. Io stappo champagne. Estaba hasta el mismisimo.

In questo post, presento una me particolarmente saggia e cinica. Dove punto il dito. Mi incazzo. Denuncio. Ogni tot all’anno riemerge quella debater phase. Quella che non si fa scorrere addosso le cose e c’ha voglia di rompere il cazzo. Enjoy until it lasts. Or not.

Voglio viverla così, come expat, lontana dalle mie persone ma con la giusta dose di positività. Voglio aggrapparmi a questo oggetto misterioso, mancato negli ultimi anni, e che mi é stato regalato, por fin: il tempo. Il tempo che non ho per fare le cose che amo, per cucinare, per dipingere, per chiamare tutti gli amici che non sento da tempo. Per una volta, si, siamo tutti collegati davvero. Siamo tutti confinati nelle nostre case, senza distinzione di classe, razza o religione.

Voglio concentrarmi sul “el aqui e ahora”, che ci faccio con sto tempo e sul “post”, che verrà dopo una crisi così. Voglio analizzare anche le cose “meno negative” che ha portato questo maledetto virus. Nuovi spunti di riflessione:

  • Molte aziende hanno capito che si può fare telelavoro ed essere comunque produttivi senza intaccare la normale routine. Mio padre lo fa da un anno ed é produttivo e felicissimo. Mamma anche, visto che lui cucina per lei. Si sono ribaltati i ruoli. Ed era ora santiddio.
  • É emersa l’indispensabilità di alcuni lavori ritenuti “umili”, spesso mal pagati o con condizioni pessime (cassier@ corriere, infermier@, opera@). Riflettiamoci su.
  • É emersa la filosofia di molte aziende che, pur nello stesso settore alimentare, hanno protetto o “mandato alla gogna” i propri dipendenti ( “Amettler Origen” https://ametllerorigen.cat/ca/ famosa catena catalana ha provvisto tutti i suoi impiegati delle misure necessarie per minimizzare il contagio e ha attivato un protocollo per evitare la concentrazione di persone dentro i supermercati, fornendo a tutti, personale e clienti guanti all’entrata del supermercato. Al contrario della più grande catena di supermercati spagnoli “Mercadona” (quella col cash pero’ who cares about people) https://www.mercadona.es/ che ha fatto tutto l’opposto, esponendo personale e clienti al contagio. Se non le autorità, il karma glielo restituirà con gli interessi. Maledetti.
  • É emerso come gli ospedali delle città con maggiori casi di contagio non sono all’altezza di un virus di tale portata. Massi’ no, aspettiamo le crisi sanitarie per poterci testare e se scoppia il panico, che sara’ mai qualche morto sulla coscienza. Il potere sottovalutatissimo della prevenzione. What? Prevenire is overrated.
  • É emerso come il “potere della condivisione” ha fatto si che i maggiori artisti/influencer italiani abbiamo potuto raccogliere cifre record in ausilio delle strutture ospedaliere . Basta un click, un share ed eccoti 3 milioni per l’ospedale di Cremona. Ma serve un virus per fare queste attività? Non potete farle e basta? Voglio dire, usare la vostra fama per la lotta alla fame mondiale?
  • Perché siamo sempre collegati? Potremmo fare una miriade di cose utili. Un’amica mi dice” sono finalmente riuscita ad ordinare l’armadio!”. Ci voleva la quarantena? Io lo faccio mentre ascolto Lucia Berlin in audio libro. Cazzo, l’essere multitasking qua sta prendendo una brutta piega. Cioe’ leggo Berlin mentre piego le mutande. Il karma mi punira’ a dovere.
  • Siamo la società del “vabbè poi si vede”. Vebbe’ poi lo faccio. Poi la leggo questa cosa. L’ascolto questa canzone. Glielo dico che mi sono innamorata. C’e’ tempo per tutto. Massi’ auto-inganniamoci che ci sia tempo, poi ti ritrovi a 60 anni e gli unici libri che hai letto sono solo Piccoli brividi.
  • Ci siamo ricordati che pur vivendo in una società molto individualista come quella italiana e spagnola, siamo animali sociali e in pratica la solitudine dopo un pò ci fa dare di matto. Vedasi tutti quegli italiani scappati da Milano per andare dalla mamma in Calabria. Io stavo divinamente senza people around. Poi e’ diventata piu’ dura e parlavo con la lampada, ma questa e’ un altra storia che terro’ per me.
  • E’ stato bello vedere una certa empatia, una volta superato lo scetticismo e la paura del contagio per strada. Nelle nostre case, non ci siamo più sentiti soli. Miriadi di “balcony flash mob” in tutta Italia per infondere coraggio e messaggi di speranza. In Spagna miriadi di applausi ogni giorno per ringraziare gli infermieri e tutto il personale medico per il grande operato svolto. Sweet.
  • Abbiamo empatizzato con i profughi, gli immigrati che schifiamo quando entrano clandestinamente nel nostro paese perché scappano dalla guerra e dal sangue. E noi scappiamo “solo” da un virus da nord a sud e pretendiamo che ci capiscano, che ci aiutino ad arrivare sani e salvi a casa. Allora riflettiamo poi, quando tutto ci va bene e le persone dalla Libia cercano solo un pò di pietà e rifugio in Italia.

Ecco una lista de pensieri che ho fatto in questi giorni. Ci sono tante cose da dire e da pensare, ma una é certa: non si torna indietro. Questo virus ci ha profondamente segnati e allo stesso modo ha aperto nuove prospettive su come affrontare la vita. Che tutti i momenti che ci vengono donati non sono mai banali, non ci sono dovuti. Ci vengono REGALATI. E sopratutto, nessuno é onnipotente e nessuno é immune. La ruota gira e siamo tutti soggetti a certi mali. Un giorno ridi di me e il giorno dopo te la prendi li anche tu.

Buona quarantena folks.

#tempo

C.

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