Ottobre 2022.
Copenaghen, sono anni che volevo conoscerti.
Anni ascoltando “La mujer de verde” di Vetusta Morla, che menziona Copenaghen, mentre io me la immagino cosi’ verde e primaverile.
In realta’, il verde non e’ poi cosi’ predominante in citta’. Sono piu’ le casetta coloratte e i canali che ti colpiscono. Le bici ben pacherggiate senza lucchetto, le strade pulite, tranne il weekend in cui la citta’ si sporca del piscio dello stress settimanale.
I danesi sono “per i fatti loro”, il turista non li affascina e non e’ altro che un ostacolo sul cammino al posto cui si affrettano a raggiungere. La guida spangola, risedente li’ da 8 anni, mi racconta che se sei sul loro cammino, loro non si spostano, e’ una questione di principio “ Non sono inferiore a te, quindi se non ti sposti tu, non mi sposto nemmeno io”. Non amo questo racconto, ma lo vedo rispecchiato nei loro comportamenti. Non amano essere disturbati per chiedere delle semplici informazioni che puoi trovare da te. E si sposano molte volte perche’ il governo li aiuta economicamente se formano una famiglia. Molti stranieri vanno a Copenaghen a sposarsi perche’ nessuno fa domande, non ci sono liste d’attesa e tutti sono benvenuti. I danesi sono coloro che fanno manifestazioni accesse se gli si viene chiesto di versare meno tasse in salute pubblica, perche’ sanno che i servizi che gli vengono offerti sono cosi’ eccellenti che si negano all’idea di avere servizi meno all’altezza delle loro aspettative. Ah, se in Italia funzionassimmo cosi’, mi viene da pensare.
I. ed Io abbiamo preso un ostello (Steel house: voto 8 – stanza piccola- ma ostello pieno di servizi), di quello dove dormi in capsula e vi sono altri 3 letti occupati. Delle ragazzine ogni mattina si pettinano e truccano con una cura ed una vanita’ che mi impressiona per essere solo le otto del mattino. I. ed io rimaniamo bloccate perche’ il bagno e’ occupato, allora si torna a dormire un altro po’.
Questa citta’ e’ sommersa da turismo spagnolo e vi sono molto argentini residenti. Non so come un argentino arrivi fin qui onestamente.
Fare turismo ad ottobre in queste zone e’ stata un’ottima idea, non c’e’ troppo freddo e il sole ci accompagna tutte le mattine. Ci perdiamo per le stradine, anche se il weekend e’ quasi tutto chiuso. Uno dei posti must-see e’ Christiania, un comunita’ indipendente esonerata dalle leggi danesi e con leggi e regole locali. I turisti sono accolti ma vi sono delle regole che devono rispettare, come non far foto nelle zone dove si vende marijuana all’aria aperta. Ci rendiamo subito conto che si tratta di un villaggio hippie, di quelli che per anni hanno cercato di creare, ma che sono finiti poi in esperimenti falliti. E’ un gran contenitore di immondizia e cose che “i ricchi” non vogliono piu’. Christiana e’ stata creata con i rimasugli, gli scarti degli altri. Tutto e’ molto pittoresco e ci sono grandi stabili, ex basi militari, e piccole casetta fatte con mezzi di fornuta ma con certo estro e case piu’ moderne e simili a quelle occidentali, forse occupate, forse comprate da hippie arricchiti. Christiania si trova all’interno di un parco; in alcuni punti recitanti “You are leaving the EU” dice il cartello all’entrata, mentre in altri punti il parco semplicemente smette di espandersi, tagliato dalla ricca urbanizzazione capistalista. Vi e’ un fiume che divide Christiana e sull’altra sponda si ergono le casette piu’ isolate, come immerse in un bosco dei nanetti. E’ sicuramente la citta’/communita’ piu’ peculiare che abbia mai visto o comunque un esperimento sociale ben riuscito. Capitalismo e comunismo riescono a convivere senza toccarsi mai. Ignorandosi l’un l’altro.
La citta’ di Copenaghen e’ una citta’ estremamente cara per coloro che provengono dal sud d’Europa. I. ed io andiamo avanti a furia di panini imbottiti. Per una settimana intera non beviamo alcol, dato che un bicchiere di vino costa 10 euro. Non abbiamo grandi raccomandazioni di locali per questo viaggio ma vi sono tanti mercatini con food tracks e piccoli chioschi che vendono hot-dog per 2 euro. Vi lascio un paio di link qui di cose da vedere, risotanti da provare e bar interessanti:
La sirenetta 2 – geneticamente modificata, si trova vicino alla sorella piu’ famosa
Nyhavn – splendida via di case colorate attorno a un piccolo porto per barche, vi sono ristoranti e bar, inavvicinabili per chi viaggia on budget.
Ristorante Puk – e’ un ristorante tipico danese, prezzi piu’ bassi della media ma comunque alti. Un avocado tost 17 euro
Bastard cafe – Bar per gli appassionati di board games, e’ un bar economico, cozy e con un ambiente giovanile.
Tivoli – Chiuso durante la nostra permanenza 🙁
E’ arrivata l’ora di fare una gita fuori porta a Malmo. Sono 20’ di treno dalla stazione di Vesterport ed il biglietto costa 20 euro circa andata a ritorno.
Malmo e’ piccola e carina, ma noi rimaniano impressionate dalla bellezza del parco che si affacia sul Mar Baltico. Si dirama verso una spiaggia lunghissima con un bellimo molo sull’acqua. I. ed io ci prendiamo l’ennesimo hot dog a 2 euro e ci stendiamo sull’erba del parco, lasciandoci accarezzare dalla brezza marina. All’improvviso, riesco a chiudere gli occhi toccando una sensazione di felicita’ che non credevo possibile nella ricca scandinavia dove I. ed io ci sentiamo povere. E’ un paese per poveri sognatori mi dico, ma il sogno non e’ essere ricchi, il sogno e’ potere tornare a sentire quella felicita’ che ti da una spiaggia, il sole, il mare ed una delle tue persone preferite accanto a te.
E’ il nostro primo viaggio insieme. Abbiamo ingurgitato piu’ hot-dog che mai nella vita, bevuto troppi pochi caffe’ (5 euro un caffe’) e zero alcol. Forse abbiamo anche perso qualche chilo ed il portafogli e’ piu’ leggero dell’arrivo, ma ho realizzato un sogno che non sapevo di avere.
Vorrei tornare in quasi tutti i posti in cui sono stata, ma questo e’ decisamente nella mia top 3. Uno zaino in spalla, un auto in affitto e un tenda per dormire la notte. Cosi’ mi immagino la mia vacanza in Scandinavia parte 2.
Mi sento grata.
C.
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